Agrigento capitale italiana della cultura per il 2025

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Agrigento è stata nominata Capitale italiana della Cultura per il 2025. A darne l’annuncio ufficiale è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, leggendo la motivazione al Collegio Romano sede del Mic.

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“Sono emozionato ed orgoglioso. Avere raggiunto questo traguardo e avere donato questo riconoscimento così importante per lo sviluppo culturale, economico e turistico di Agrigento è una cosa eccezionale”. Così il sindaco di Agrigento Franco Miccichè commenta con l’Adnkronos il riconoscimento della Città dei templi a Capitale italiana della Cultura 2025.

Dal primo cittadino, i complimenti al ministro e ai componenti della giuria che, dice, “hanno avuto tanto coraggio a premiare il nostro progetto che si basava non solo sul nostro patrimonio artistico e culturale ma anche sull’integrazione, sull’accoglienza e sulle relazioni fra le varie etnie del Mediterraneo. E questa secondo me è stata la nostra carta vincente”.

Un riconoscimento che, per Miccichè, è anche “un riscatto del territorio”. “Noi agrigentini e siciliani – sottolinea – spesso non siamo consapevoli di quello che abbiamo e questo titolo può servire a un riscatto sociale ed economico”. “Adesso – conclude – mi aspetto che la classe dirigente nazionale e regionale abbia un faro puntato su le esigenze di Agrigento. Non vogliamo assistenza, ma abbiamo bisogno di aiuto. Abbiamo davanti due anni di intenso lavoro”.

“È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della designazione di Agrigento come Capitale italiana della cultura per il 2025. Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera”. Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della pace, del dialogo e del Mediterraneo come ‘luogo’ in cui questi valori possono prendere corpo”.

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